Member State report / Art11 / 2020 / D8 / Italy / Mediterranean: Western Mediterranean Sea
Report type | Member State report to Commission |
MSFD Article | Art. 11 Monitoring programmes (and Art. 17 updates) |
Report due | 2020-10-15 |
GES Descriptor | D8 Contaminants |
Member State | Italy |
Region/subregion | Mediterranean: Western Mediterranean Sea |
Reported by | ISPRA - Italian National Institute for Environmental Protection and Research |
Report date | 2020-10-13 |
Report access |
Descriptor |
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Monitoring strategy description |
La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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La concentrazione di inquinanti nell’ambiente marino e i loro effetti vengono valutati tenendo in considerazione le disposizioni della Direttiva 2008/56/CE, così come richiesto dalla nuova Decisione 2017/848 del maggio 2017, ed anche le disposizioni pertinenti la Direttiva 2000/60/CE per le acque territoriali e/o costiere così da garantire un adeguato coordinamento dell’attuazione dei due quadri giuridici. Sono state considerate le sostanze o i gruppi di sostanze che: 1) sono incluse nell’elenco delle sostanze prioritarie di cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE e ulteriormente regolamentate nella Direttiva 2013/39/CE; 2) vengono scaricate nella regione, sottoregione o sottodivisione marina interessata; 3) sono contaminanti e il loro rilascio nell’ambiente pone rischi significativi per l’ambiente marino dovuti all’inquinamento passato e presente nella regione, sottoregione o sottodivisione interessata.
Le aree investigate sono le Marine Reporting Units (MRU) che corrispondono alle tre sottoregioni: Mare Adriatico (AS), Ionio e Mediterraneo Centrale (ISCMS) e Mediterraneo Occidentale (WMS). Le MRU si estendono oltre le acque territoriali fino alle Zone di Protezione Ecologica (ZPE).
Nello specifico la valutazione dello stato di qualità viene eseguita sulla base di dati, provenienti dal monitoraggio specifico ai sensi della Direttiva Strategia marina (MSFD) e dal monitoraggio dei corpi marino-costieri effettuato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque (WFD), suddivisi per matrici e per MRU, distinguendo tra fascia costiera (copertura della WFD) e acque territoriali fino al limite delle ZPE o simile,. Preventivamente viene eseguito un controllo della qualità del dato attraverso la valutazione delle specifiche richieste dalla Direttiva 90/2009 e dal Dlgs 219/2010.
La strategia di monitoraggio prevede l’implementazione generale della copertura spaziale dell’informazione al fine di ridurre il gap informativo emerso dalla Valutazione Iniziale e la definizione della strategia, dei metodi e dei criteri di analisi di biomarker da integrare con le analisi di bioaccumulo per la valutazione degli effetti dei contaminanti.
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Coverage of GES criteria |
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Gaps and plans |
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Related targets |
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Coverage of targets |
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Related measures |
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Related monitoring programmes |
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Programme code |
MADIT-D8-01 |
MADIT-D8-01 |
MADIT-D8-02 |
MADIT-D8-02 |
MADIT-D8-03 |
MADIT-D8-03 |
MICIT-D8-01 |
MICIT-D8-01 |
MICIT-D8-02 |
MICIT-D8-02 |
MICIT-D8-03 |
MICIT-D8-03 |
MWEIT-D8-01 |
MWEIT-D8-01 |
MWEIT-D8-02 |
MWEIT-D8-02 |
MWEIT-D8-03 |
MWEIT-D8-03 |
Programme name |
Monitoraggio dei contaminanti chimici nei sedimenti – Adriatico |
Monitoraggio dei contaminanti chimici nei sedimenti – Adriatico |
Contaminanti chimici nel biota - Adriatico |
Contaminanti chimici nel biota - Adriatico |
Effetti dei contaminanti chimici nel biota - Adriatico |
Effetti dei contaminanti chimici nel biota - Adriatico |
Monitoraggio dei contaminanti chimici nei sedimenti – Ionio |
Monitoraggio dei contaminanti chimici nei sedimenti – Ionio |
Contaminanti chimici nel biota - Ionio |
Contaminanti chimici nel biota - Ionio |
Effetti dei contaminanti chimici nel biota - Ionio |
Effetti dei contaminanti chimici nel biota - Ionio |
Monitoraggio dei contaminanti chimici nei sedimenti – Tirreno |
Monitoraggio dei contaminanti chimici nei sedimenti – Tirreno |
Contaminanti chimici nel biota - Tirreno |
Contaminanti chimici nel biota - Tirreno |
Effetti dei contaminanti chimici nel biota - Tirreno |
Effetti dei contaminanti chimici nel biota - Tirreno |
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Programme description |
L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.1 e del GES 8.1 acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C1 (concentrazione dei contaminanti) primario della Decisione UE 2017/848. Il programma è finalizzato anche all’acquisizione di dati su parametri per i quali non è stato ancora stabilito un valore di Standard di Qualità Ambientale (SQA) a livello unionale; tali dati saranno utili per la individuazione di valori soglia specifici come richiesto dalla Nuova Decisione n. 2017/848 della CE del 17 maggio 2017.
Nello specifico è prevista l’esecuzione di campionamenti per il prelievo dei sedimenti, in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche e fino alla linea di ZPE o simile, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata per la valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è coerente con il grigliato stabilito per l’elaborazione dei dati (con maglie comprese tra 10km e 30km per lato).
E’ prevista l’analisi dei parametri delle Tab. 2 A, 3A e 3B del Dlgs 172/2015.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.1 e del GES 8.1 acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C1 (concentrazione dei contaminanti) primario della Decisione UE 2017/848. Il programma è finalizzato anche all’acquisizione di dati su parametri per i quali non è stato ancora stabilito un valore di Standard di Qualità Ambientale (SQA) a livello unionale; tali dati saranno utili per la individuazione di valori soglia specifici come richiesto dalla Nuova Decisione n. 2017/848 della CE del 17 maggio 2017.
Nello specifico è prevista l’esecuzione di campionamenti per il prelievo dei sedimenti, in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche e fino alla linea di ZPE o simile, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata per la valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è coerente con il grigliato stabilito per l’elaborazione dei dati (con maglie comprese tra 10km e 30km per lato).
E’ prevista l’analisi dei parametri delle Tab. 2 A, 3A e 3B del Dlgs 172/2015.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.1 e del GES 8.1 acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C1 (concentrazione dei contaminanti) primario della Decisione UE 2017/848. Il programma è finalizzato anche all’acquisizione di dati su parametri per i quali non è stato ancora stabilito un valore di Standard di Qualità Ambientale (SQA) a livello unionale; tali dati saranno utili per la individuazione di valori soglia specifici come richiesto dalla Nuova Decisione n. 2017/848 della CE del 17 maggio 2017.
Nello specifico è prevista l’esecuzione di campionamenti per il prelievo di organismi marini, in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche e fino alla linea di ZPE o simile, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata per la valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è coerente con le specie target individuate e il grigliato stabilito per l’elaborazione dei dati (maglie comprese tra 10km e 90km per lato).
E’ prevista l’analisi dei parametri della Tab. 1 A del Dlgs 172/2015 nei campioni di biota.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.1 e del GES 8.1 acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C1 (concentrazione dei contaminanti) primario della Decisione UE 2017/848. Il programma è finalizzato anche all’acquisizione di dati su parametri per i quali non è stato ancora stabilito un valore di Standard di Qualità Ambientale (SQA) a livello unionale; tali dati saranno utili per la individuazione di valori soglia specifici come richiesto dalla Nuova Decisione n. 2017/848 della CE del 17 maggio 2017.
Nello specifico è prevista l’esecuzione di campionamenti per il prelievo di organismi marini, in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche e fino alla linea di ZPE o simile, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata per la valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è coerente con le specie target individuate e il grigliato stabilito per l’elaborazione dei dati (maglie comprese tra 10km e 90km per lato).
E’ prevista l’analisi dei parametri della Tab. 1 A del Dlgs 172/2015 nei campioni di biota.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.2 (“Sono ridotte le lacune conoscitive sulla valutazione degli effetti biologici dovuti alla contaminazione chimica”) e del GES 8.2 (“Per ciascuna delle categorie di contaminanti regolamentate dalla legislazione pertinente e dagli obblighi internazionali, con l’eccezione dei radionuclidi, le variazioni in termini di effetti biologici non sono significative rispetto ai rispettivi controlli e soglie”), acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C2 (effetti dei contaminanti), indicato come secondario nella Nuova Decisione (UE) 2017/848 del 17 maggio 2017. Il programma quindi è finalizzato all’acquisizione di dati mediante analisi di biomarker, utili per la valutazione dello stato di salute degli organismi e per l’individuazione di valori soglia.
La scelta della specie e delle analisi di biomarker da eseguire su diversi organi e/o tessuti è coerente con quanto indicato per il Common Indicator 18 dell’Integrated Monitoring and Assessment Program (IMAP) dell’UNEP (UNEP/MED WG.467/5 “IMAP Guidance Factsheets: Update for Common Indicators 13, 14, 17, 18, 20 and 21; New proposal for Candidate Indicators 26 and 27”, Athens, 2019).
L’esecuzione di campionamenti per il prelievo di organismi marini è prevista in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata alla valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è in relazione a quanto previsto per il monitoraggio MADIT-D8-02, MWEIT-D8-02; MICIT-D8-02.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.2 (“Sono ridotte le lacune conoscitive sulla valutazione degli effetti biologici dovuti alla contaminazione chimica”) e del GES 8.2 (“Per ciascuna delle categorie di contaminanti regolamentate dalla legislazione pertinente e dagli obblighi internazionali, con l’eccezione dei radionuclidi, le variazioni in termini di effetti biologici non sono significative rispetto ai rispettivi controlli e soglie”), acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C2 (effetti dei contaminanti), indicato come secondario nella Nuova Decisione (UE) 2017/848 del 17 maggio 2017. Il programma quindi è finalizzato all’acquisizione di dati mediante analisi di biomarker, utili per la valutazione dello stato di salute degli organismi e per l’individuazione di valori soglia.
La scelta della specie e delle analisi di biomarker da eseguire su diversi organi e/o tessuti è coerente con quanto indicato per il Common Indicator 18 dell’Integrated Monitoring and Assessment Program (IMAP) dell’UNEP (UNEP/MED WG.467/5 “IMAP Guidance Factsheets: Update for Common Indicators 13, 14, 17, 18, 20 and 21; New proposal for Candidate Indicators 26 and 27”, Athens, 2019).
L’esecuzione di campionamenti per il prelievo di organismi marini è prevista in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata alla valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è in relazione a quanto previsto per il monitoraggio MADIT-D8-02, MWEIT-D8-02; MICIT-D8-02.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.1 e del GES 8.1 acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C1 (concentrazione dei contaminanti) primario della Decisione UE 2017/848. Il programma è finalizzato anche all’acquisizione di dati su parametri per i quali non è stato ancora stabilito un valore di Standard di Qualità Ambientale (SQA) a livello unionale; tali dati saranno utili per la individuazione di valori soglia specifici come richiesto dalla Nuova Decisione n. 2017/848 della CE del 17 maggio 2017.
Nello specifico è prevista l’esecuzione di campionamenti per il prelievo dei sedimenti, in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche e fino alla linea di ZPE o simile,, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata per la valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è coerente con il grigliato stabilito per l’elaborazione dei dati (con maglie comprese tra 10km e 60km per lato).
E’ prevista l’analisi dei parametri delle Tabb. 2 A, 3A e 3B del Dlgs 172/2015.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.1 e del GES 8.1 acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C1 (concentrazione dei contaminanti) primario della Decisione UE 2017/848. Il programma è finalizzato anche all’acquisizione di dati su parametri per i quali non è stato ancora stabilito un valore di Standard di Qualità Ambientale (SQA) a livello unionale; tali dati saranno utili per la individuazione di valori soglia specifici come richiesto dalla Nuova Decisione n. 2017/848 della CE del 17 maggio 2017.
Nello specifico è prevista l’esecuzione di campionamenti per il prelievo dei sedimenti, in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche e fino alla linea di ZPE o simile,, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata per la valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è coerente con il grigliato stabilito per l’elaborazione dei dati (con maglie comprese tra 10km e 60km per lato).
E’ prevista l’analisi dei parametri delle Tabb. 2 A, 3A e 3B del Dlgs 172/2015.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.1 e del GES 8.1 acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C1 (concentrazione dei contaminanti) primario della Decisione UE 2017/848. Il programma è finalizzato anche all’acquisizione di dati su parametri per i quali non è stato ancora stabilito un valore di Standard di Qualità Ambientale (SQA) a livello unionale; tali dati saranno utili per la individuazione di valori soglia specifici come richiesto dalla Nuova Decisione n. 2017/848 della CE del 17 maggio 2017.
Nello specifico è prevista l’esecuzione di campionamenti per il prelievo di organismi marini, in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche e fino alla linea di ZPE o simile, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata per la valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è coerente con le specie target individuate e il grigliato stabilito per l’elaborazione dei dati (maglie comprese tra 10km e 90km per lato).
E’ prevista l’analisi dei parametri della Tab. 1 A del Dlgs 172/2015 nei campioni di biota.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.1 e del GES 8.1 acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C1 (concentrazione dei contaminanti) primario della Decisione UE 2017/848. Il programma è finalizzato anche all’acquisizione di dati su parametri per i quali non è stato ancora stabilito un valore di Standard di Qualità Ambientale (SQA) a livello unionale; tali dati saranno utili per la individuazione di valori soglia specifici come richiesto dalla Nuova Decisione n. 2017/848 della CE del 17 maggio 2017.
Nello specifico è prevista l’esecuzione di campionamenti per il prelievo di organismi marini, in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche e fino alla linea di ZPE o simile, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata per la valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è coerente con le specie target individuate e il grigliato stabilito per l’elaborazione dei dati (maglie comprese tra 10km e 90km per lato).
E’ prevista l’analisi dei parametri della Tab. 1 A del Dlgs 172/2015 nei campioni di biota.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.2 (“Sono ridotte le lacune conoscitive sulla valutazione degli effetti biologici dovuti alla contaminazione chimica”) e del GES 8.2 (“Per ciascuna delle categorie di contaminanti regolamentate dalla legislazione pertinente e dagli obblighi internazionali, con l’eccezione dei radionuclidi, le variazioni in termini di effetti biologici non sono significative rispetto ai rispettivi controlli e soglie”), acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C2 (effetti dei contaminanti), indicato come secondario nella Nuova Decisione (UE) 2017/848 del 17 maggio 2017. Il programma quindi è finalizzato all’acquisizione di dati mediante analisi di biomarker, utili per la valutazione dello stato di salute degli organismi e per l’individuazione di valori soglia.
La scelta della specie e delle analisi di biomarker da eseguire su diversi organi e/o tessuti è coerente con quanto indicato per il Common Indicator 18 dell’Integrated Monitoring and Assessment Program (IMAP) dell’UNEP (UNEP/MED WG.467/5 “IMAP Guidance Factsheets: Update for Common Indicators 13, 14, 17, 18, 20 and 21; New proposal for Candidate Indicators 26 and 27”, Athens, 2019).
L’esecuzione di campionamenti per il prelievo di organismi marini è prevista in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata alla valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è in relazione a quanto previsto per il monitoraggio MADIT-D8-02, MWEIT-D8-02; MICIT-D8-02.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.2 (“Sono ridotte le lacune conoscitive sulla valutazione degli effetti biologici dovuti alla contaminazione chimica”) e del GES 8.2 (“Per ciascuna delle categorie di contaminanti regolamentate dalla legislazione pertinente e dagli obblighi internazionali, con l’eccezione dei radionuclidi, le variazioni in termini di effetti biologici non sono significative rispetto ai rispettivi controlli e soglie”), acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C2 (effetti dei contaminanti), indicato come secondario nella Nuova Decisione (UE) 2017/848 del 17 maggio 2017. Il programma quindi è finalizzato all’acquisizione di dati mediante analisi di biomarker, utili per la valutazione dello stato di salute degli organismi e per l’individuazione di valori soglia.
La scelta della specie e delle analisi di biomarker da eseguire su diversi organi e/o tessuti è coerente con quanto indicato per il Common Indicator 18 dell’Integrated Monitoring and Assessment Program (IMAP) dell’UNEP (UNEP/MED WG.467/5 “IMAP Guidance Factsheets: Update for Common Indicators 13, 14, 17, 18, 20 and 21; New proposal for Candidate Indicators 26 and 27”, Athens, 2019).
L’esecuzione di campionamenti per il prelievo di organismi marini è prevista in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata alla valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è in relazione a quanto previsto per il monitoraggio MADIT-D8-02, MWEIT-D8-02; MICIT-D8-02.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.1 e del GES 8.1 acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C1 (concentrazione dei contaminanti) primario della Decisione UE 2017/848. Il programma è finalizzato anche all’acquisizione di dati su parametri per i quali non è stato ancora stabilito un valore di Standard di Qualità Ambientale (SQA) a livello unionale; tali dati saranno utili per la individuazione di valori soglia specifici come richiesto dalla Nuova Decisione n. 2017/848 della CE del 17 maggio 2017.
Nello specifico è prevista l’esecuzione di campionamenti per il prelievo dei sedimenti, in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche e fino alla linea di ZPE o simile,, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata per la valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è coerente con il grigliato stabilito per l’elaborazione dei dati (con maglie comprese tra 10km e 60km per lato).
E’ prevista l’analisi dei parametri delle Tabb. 2 A, 3A e 3B del Dlgs 172/2015.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.1 e del GES 8.1 acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C1 (concentrazione dei contaminanti) primario della Decisione UE 2017/848. Il programma è finalizzato anche all’acquisizione di dati su parametri per i quali non è stato ancora stabilito un valore di Standard di Qualità Ambientale (SQA) a livello unionale; tali dati saranno utili per la individuazione di valori soglia specifici come richiesto dalla Nuova Decisione n. 2017/848 della CE del 17 maggio 2017.
Nello specifico è prevista l’esecuzione di campionamenti per il prelievo dei sedimenti, in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche e fino alla linea di ZPE o simile,, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata per la valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è coerente con il grigliato stabilito per l’elaborazione dei dati (con maglie comprese tra 10km e 60km per lato).
E’ prevista l’analisi dei parametri delle Tabb. 2 A, 3A e 3B del Dlgs 172/2015.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.1 e del GES 8.1 acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C1 (concentrazione dei contaminanti) primario della Decisione UE 2017/848. Il programma è finalizzato anche all’acquisizione di dati su parametri per i quali non è stato ancora stabilito un valore di Standard di Qualità Ambientale (SQA) a livello unionale; tali dati saranno utili per la individuazione di valori soglia specifici come richiesto dalla Nuova Decisione n. 2017/848 della CE del 17 maggio 2017.
Nello specifico è prevista l’esecuzione di campionamenti per il prelievo di organismi marini, in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche e fino alla linea di ZPE o simile, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata per la valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è coerente con le specie target individuate e il grigliato stabilito per l’elaborazione dei dati (maglie comprese tra 10km e 90km per lato).
E’ prevista l’analisi dei parametri della Tab. 1 A del Dlgs 172/2015 nei campioni di biota.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.1 e del GES 8.1 acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C1 (concentrazione dei contaminanti) primario della Decisione UE 2017/848. Il programma è finalizzato anche all’acquisizione di dati su parametri per i quali non è stato ancora stabilito un valore di Standard di Qualità Ambientale (SQA) a livello unionale; tali dati saranno utili per la individuazione di valori soglia specifici come richiesto dalla Nuova Decisione n. 2017/848 della CE del 17 maggio 2017.
Nello specifico è prevista l’esecuzione di campionamenti per il prelievo di organismi marini, in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche e fino alla linea di ZPE o simile, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata per la valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è coerente con le specie target individuate e il grigliato stabilito per l’elaborazione dei dati (maglie comprese tra 10km e 90km per lato).
E’ prevista l’analisi dei parametri della Tab. 1 A del Dlgs 172/2015 nei campioni di biota.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.2 (“Sono ridotte le lacune conoscitive sulla valutazione degli effetti biologici dovuti alla contaminazione chimica”) e del GES 8.2 (“Per ciascuna delle categorie di contaminanti regolamentate dalla legislazione pertinente e dagli obblighi internazionali, con l’eccezione dei radionuclidi, le variazioni in termini di effetti biologici non sono significative rispetto ai rispettivi controlli e soglie”), acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C2 (effetti dei contaminanti), indicato come secondario nella Nuova Decisione (UE) 2017/848 del 17 maggio 2017. Il programma quindi è finalizzato all’acquisizione di dati mediante analisi di biomarker, utili per la valutazione dello stato di salute degli organismi e per l’individuazione di valori soglia.
La scelta della specie e delle analisi di biomarker da eseguire su diversi organi e/o tessuti è coerente con quanto indicato per il Common Indicator 18 dell’Integrated Monitoring and Assessment Program (IMAP) dell’UNEP (UNEP/MED WG.467/5 “IMAP Guidance Factsheets: Update for Common Indicators 13, 14, 17, 18, 20 and 21; New proposal for Candidate Indicators 26 and 27”, Athens, 2019).
L’esecuzione di campionamenti per il prelievo di organismi marini è prevista in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata alla valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è in relazione a quanto previsto per il monitoraggio MADIT-D8-02, MWEIT-D8-02; MICIT-D8-02.
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L’obiettivo del programma è quello di verificare il raggiungimento del Target 8.2 (“Sono ridotte le lacune conoscitive sulla valutazione degli effetti biologici dovuti alla contaminazione chimica”) e del GES 8.2 (“Per ciascuna delle categorie di contaminanti regolamentate dalla legislazione pertinente e dagli obblighi internazionali, con l’eccezione dei radionuclidi, le variazioni in termini di effetti biologici non sono significative rispetto ai rispettivi controlli e soglie”), acquisendo i dati necessari a valutare gli elementi associati al criterio D8C2 (effetti dei contaminanti), indicato come secondario nella Nuova Decisione (UE) 2017/848 del 17 maggio 2017. Il programma quindi è finalizzato all’acquisizione di dati mediante analisi di biomarker, utili per la valutazione dello stato di salute degli organismi e per l’individuazione di valori soglia.
La scelta della specie e delle analisi di biomarker da eseguire su diversi organi e/o tessuti è coerente con quanto indicato per il Common Indicator 18 dell’Integrated Monitoring and Assessment Program (IMAP) dell’UNEP (UNEP/MED WG.467/5 “IMAP Guidance Factsheets: Update for Common Indicators 13, 14, 17, 18, 20 and 21; New proposal for Candidate Indicators 26 and 27”, Athens, 2019).
L’esecuzione di campionamenti per il prelievo di organismi marini è prevista in stazioni posizionate in parte entro e in parte oltre le 12 miglia nautiche, in numero tale da assicurare una copertura spaziale adeguata alla valutazione del Good Environmental Status (GES). Il posizionamento delle stazioni è in relazione a quanto previsto per il monitoraggio MADIT-D8-02, MWEIT-D8-02; MICIT-D8-02.
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Monitoring purpose |
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Other policies and conventions |
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Regional cooperation - coordinating body |
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Regional cooperation - countries involved |
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Regional cooperation - implementation level |
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Monitoring details |
Elemento monitorato: D8C1 - All chemical characteristics e Concentration in sediment (total)
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Elemento monitorato: D8C1 - All chemical characteristics e Concentration in sediment (total)
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Elemento monitorato: D8C1 - All chemical characteristics, Concentration in biota (total), concentration in biota-muscle
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Elemento monitorato: D8C1 - All chemical characteristics, Concentration in biota (total), concentration in biota-muscle
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Elemento monitorato: D8C2 - All chemical characteristics
Parametro monitorato: D8C2 - Other
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Elemento monitorato: D8C2 - All chemical characteristics
Parametro monitorato: D8C2 - Other
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Elemento monitorato: D8C1 - All chemical characteristics e Concentration in sediment (total)
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Elemento monitorato: D8C1 - All chemical characteristics e Concentration in sediment (total)
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Elemento monitorato: D8C1 - All chemical characteristics, Concentration in biota (total), concentration in biota-muscle
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Elemento monitorato: D8C1 - All chemical characteristics, Concentration in biota (total), concentration in biota-muscle
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Elemento monitorato: D8C2 - All chemical characteristics
Parametro monitorato: D8C2 - Other
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Elemento monitorato: D8C2 - All chemical characteristics
Parametro monitorato: D8C2 - Other
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Elemento monitorato: D8C1 - All chemical characteristics e Concentration in sediment (total)
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Elemento monitorato: D8C1 - All chemical characteristics e Concentration in sediment (total)
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Elemento monitorato: D8C1 - All chemical characteristics, Concentration in biota (total), concentration in biota-muscle
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Elemento monitorato: D8C1 - All chemical characteristics, Concentration in biota (total), concentration in biota-muscle
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Elemento monitorato: D8C2 - All chemical characteristics
Parametro monitorato: D8C2 - Other |
Elemento monitorato: D8C2 - All chemical characteristics
Parametro monitorato: D8C2 - Other |
Features |
Contaminants - non UPBT substances
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Contaminants - UPBT substances
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Contaminants - non UPBT substances
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Contaminants - UPBT substances
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Contaminants - non UPBT substances
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Contaminants - UPBT substances
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Contaminants - non UPBT substances
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Contaminants - UPBT substances
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Contaminants - non UPBT substances
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Contaminants - UPBT substances
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Contaminants - non UPBT substances
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Contaminants - UPBT substances
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Contaminants - non UPBT substances
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Contaminants - UPBT substances
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Contaminants - non UPBT substances
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Contaminants - UPBT substances
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Contaminants - non UPBT substances
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Contaminants - UPBT substances
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Elements |
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GES criteria |
D8C1 |
D8C1 |
D8C1 |
D8C1 |
D8C2 |
D8C2 |
D8C1 |
D8C1 |
D8C1 |
D8C1 |
D8C2 |
D8C2 |
D8C1 |
D8C1 |
D8C1 |
D8C1 |
D8C2 |
D8C2 |
Parameters |
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Parameter Other |
Concentration in biota - muscle |
Concentration in biota - muscle |
Altro |
Altro |
Concentration in biota - muscle |
Concentration in biota - muscle |
Altro |
Altro |
Concentration in biota - muscle |
Concentration in biota - muscle |
Altro |
Altro |
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Spatial scope |
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Marine reporting units |
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Temporal scope (start date - end date) |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
Monitoring frequency |
3-yearly |
3-yearly |
Yearly |
Yearly |
3-yearly |
3-yearly |
3-yearly |
3-yearly |
Yearly |
Yearly |
3-yearly |
3-yearly |
3-yearly |
3-yearly |
Yearly |
Yearly |
3-yearly |
3-yearly |
Monitoring type |
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Monitoring method |
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Monitoring method other |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
http://groupware.sinanet.isprambiente.it/strategia-marina/library/programmi-monitoraggio-ii-ciclo-2021-2026-21.05.2020/d8_nuovi_programmi_monitoraggio_2021-2026_21.05.2020 |
Quality control |
I dati di monitoraggio sono raccolti secondo standard informativi elaborati e condivisi con i soggetti attuatori che definiscono le informazioni da trasmettere in termini di formato (testo, numerico, data,…), valori ammissibili secondo liste predefinite (liste di contaminanti, specie, habitat, etc…), univocità dei codici utilizzati e relazione tra oggetti (stazioni/campioni, area/sito/transetto, etc…). Un primo livello di controllo formale della qualità del dato viene effettuato in automatico sul SIC – Sistema Informativo Centralizzato rispetto alla conformità dei dati forniti rispetto a quanto richiesto dallo standard informativo. Un secondo livello di controllo della qualità si avvale di strumenti di analisi statistica volti ad identificare eventuali valori anomali o fuori scala, rimettendo al giudizio esperto il controllo di qualità complessivo del dato. Nel secondo livello ci si avvale di criteri di valutazione condivisi con i soggetti attuatori.
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I dati di monitoraggio sono raccolti secondo standard informativi elaborati e condivisi con i soggetti attuatori che definiscono le informazioni da trasmettere in termini di formato (testo, numerico, data,…), valori ammissibili secondo liste predefinite (liste di contaminanti, specie, habitat, etc…), univocità dei codici utilizzati e relazione tra oggetti (stazioni/campioni, area/sito/transetto, etc…). Un primo livello di controllo formale della qualità del dato viene effettuato in automatico sul SIC – Sistema Informativo Centralizzato rispetto alla conformità dei dati forniti rispetto a quanto richiesto dallo standard informativo. Un secondo livello di controllo della qualità si avvale di strumenti di analisi statistica volti ad identificare eventuali valori anomali o fuori scala, rimettendo al giudizio esperto il controllo di qualità complessivo del dato. Nel secondo livello ci si avvale di criteri di valutazione condivisi con i soggetti attuatori.
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I dati di monitoraggio sono raccolti secondo standard informativi elaborati e condivisi con i soggetti attuatori che definiscono le informazioni da trasmettere in termini di formato (testo, numerico, data,…), valori ammissibili secondo liste predefinite (liste di contaminanti, specie, habitat, etc…), univocità dei codici utilizzati e relazione tra oggetti (stazioni/campioni, area/sito/transetto, etc…). Un primo livello di controllo formale della qualità del dato viene effettuato in automatico sul SIC – Sistema Informativo Centralizzato rispetto alla conformità dei dati forniti rispetto a quanto richiesto dallo standard informativo. Un secondo livello di controllo della qualità si avvale di strumenti di analisi statistica volti ad identificare eventuali valori anomali o fuori scala, rimettendo al giudizio esperto il controllo di qualità complessivo del dato. Nel secondo livello ci si avvale di criteri di valutazione condivisi con i soggetti attuatori.
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I dati di monitoraggio sono raccolti secondo standard informativi elaborati e condivisi con i soggetti attuatori che definiscono le informazioni da trasmettere in termini di formato (testo, numerico, data,…), valori ammissibili secondo liste predefinite (liste di contaminanti, specie, habitat, etc…), univocità dei codici utilizzati e relazione tra oggetti (stazioni/campioni, area/sito/transetto, etc…). Un primo livello di controllo formale della qualità del dato viene effettuato in automatico sul SIC – Sistema Informativo Centralizzato rispetto alla conformità dei dati forniti rispetto a quanto richiesto dallo standard informativo. Un secondo livello di controllo della qualità si avvale di strumenti di analisi statistica volti ad identificare eventuali valori anomali o fuori scala, rimettendo al giudizio esperto il controllo di qualità complessivo del dato. Nel secondo livello ci si avvale di criteri di valutazione condivisi con i soggetti attuatori.
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I dati di monitoraggio sono raccolti secondo standard informativi elaborati e condivisi con i soggetti attuatori che definiscono le informazioni da trasmettere in termini di formato (testo, numerico, data,…), valori ammissibili secondo liste predefinite (liste di contaminanti, specie, habitat, etc…), univocità dei codici utilizzati e relazione tra oggetti (stazioni/campioni, area/sito/transetto, etc…). Un primo livello di controllo formale della qualità del dato viene effettuato in automatico sul SIC – Sistema Informativo Centralizzato rispetto alla conformità dei dati forniti rispetto a quanto richiesto dallo standard informativo. Un secondo livello di controllo della qualità si avvale di strumenti di analisi statistica volti ad identificare eventuali valori anomali o fuori scala, rimettendo al giudizio esperto il controllo di qualità complessivo del dato. Nel secondo livello ci si avvale di criteri di valutazione condivisi con i soggetti attuatori.
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I dati di monitoraggio sono raccolti secondo standard informativi elaborati e condivisi con i soggetti attuatori che definiscono le informazioni da trasmettere in termini di formato (testo, numerico, data,…), valori ammissibili secondo liste predefinite (liste di contaminanti, specie, habitat, etc…), univocità dei codici utilizzati e relazione tra oggetti (stazioni/campioni, area/sito/transetto, etc…). Un primo livello di controllo formale della qualità del dato viene effettuato in automatico sul SIC – Sistema Informativo Centralizzato rispetto alla conformità dei dati forniti rispetto a quanto richiesto dallo standard informativo. Un secondo livello di controllo della qualità si avvale di strumenti di analisi statistica volti ad identificare eventuali valori anomali o fuori scala, rimettendo al giudizio esperto il controllo di qualità complessivo del dato. Nel secondo livello ci si avvale di criteri di valutazione condivisi con i soggetti attuatori.
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I dati di monitoraggio sono raccolti secondo standard informativi elaborati e condivisi con i soggetti attuatori che definiscono le informazioni da trasmettere in termini di formato (testo, numerico, data,…), valori ammissibili secondo liste predefinite (liste di contaminanti, specie, habitat, etc…), univocità dei codici utilizzati e relazione tra oggetti (stazioni/campioni, area/sito/transetto, etc…). Un primo livello di controllo formale della qualità del dato viene effettuato in automatico sul SIC – Sistema Informativo Centralizzato rispetto alla conformità dei dati forniti rispetto a quanto richiesto dallo standard informativo. Un secondo livello di controllo della qualità si avvale di strumenti di analisi statistica volti ad identificare eventuali valori anomali o fuori scala, rimettendo al giudizio esperto il controllo di qualità complessivo del dato. Nel secondo livello ci si avvale di criteri di valutazione condivisi con i soggetti attuatori.
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I dati di monitoraggio sono raccolti secondo standard informativi elaborati e condivisi con i soggetti attuatori che definiscono le informazioni da trasmettere in termini di formato (testo, numerico, data,…), valori ammissibili secondo liste predefinite (liste di contaminanti, specie, habitat, etc…), univocità dei codici utilizzati e relazione tra oggetti (stazioni/campioni, area/sito/transetto, etc…). Un primo livello di controllo formale della qualità del dato viene effettuato in automatico sul SIC – Sistema Informativo Centralizzato rispetto alla conformità dei dati forniti rispetto a quanto richiesto dallo standard informativo. Un secondo livello di controllo della qualità si avvale di strumenti di analisi statistica volti ad identificare eventuali valori anomali o fuori scala, rimettendo al giudizio esperto il controllo di qualità complessivo del dato. Nel secondo livello ci si avvale di criteri di valutazione condivisi con i soggetti attuatori.
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I dati di monitoraggio sono raccolti secondo standard informativi elaborati e condivisi con i soggetti attuatori che definiscono le informazioni da trasmettere in termini di formato (testo, numerico, data,…), valori ammissibili secondo liste predefinite (liste di contaminanti, specie, habitat, etc…), univocità dei codici utilizzati e relazione tra oggetti (stazioni/campioni, area/sito/transetto, etc…). Un primo livello di controllo formale della qualità del dato viene effettuato in automatico sul SIC – Sistema Informativo Centralizzato rispetto alla conformità dei dati forniti rispetto a quanto richiesto dallo standard informativo. Un secondo livello di controllo della qualità si avvale di strumenti di analisi statistica volti ad identificare eventuali valori anomali o fuori scala, rimettendo al giudizio esperto il controllo di qualità complessivo del dato. Nel secondo livello ci si avvale di criteri di valutazione condivisi con i soggetti attuatori.
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