Member State report / Art11 / 2020 / D2 / Italy / Mediterranean: Adriatic Sea
Report type | Member State report to Commission |
MSFD Article | Art. 11 Monitoring programmes (and Art. 17 updates) |
Report due | 2020-10-15 |
GES Descriptor | D2 Non-indigenous species |
Member State | Italy |
Region/subregion | Mediterranean: Adriatic Sea |
Reported by | ISPRA - Italian National Institute for Environmental Protection and Research |
Report date | 2020-10-13 |
Report access |
Descriptor |
D2 |
D2 |
D2 |
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Monitoring strategy description |
Il Programma di Monitoraggio per il rilevamento di specie non indigene (NIS) è finalizzato alla
valutazione del raggiungimento del Buono Stato Ambientale (GES 2.1) e dei traguardi ambientali (T
2.1, T2.2 e T 2.4) stabiliti per il Descrittore 2 dal D.M. 15/2/2019, nonché alla verifica dell’efficacia
delle misure.
Il monitoraggio prevede l’acquisizione di dati di presenza e di abbondanza di specie non
indigene in aree associate ai principali vettori di introduzione, quali traffico marittimo e
acquacoltura. I dati di presenza relativi alle specie non indigene di nuova introduzione saranno
utilizzati ai fini della valutazione del GES e contribuiranno al raggiungimento dei traguardi
ambientali T2.1 e T2.4, mentre i dati di abbondanza consentiranno valutazioni relative alla
invasività delle specie di interesse per lo sviluppo di ulteriori indicatori e per il raggiungimento del
Target T 2.3.
Le aree di indagine, in ciascuna sottoregione, saranno scelte in funzione della presenza delle
attività antropiche che maggiormente favoriscono l’entrata di specie non indigene: 1) le aree
portuali di categoria 2 classe 1, in relazione alla maggiore frequenza di imbarcazioni che effettuano
rotte internazionali a cui sono associate le vie di introduzione riconducibili alla categoria
“transport stowaway” (ship fouling, ballast water, ship hitchhicker); 2) impianti di
molluschicoltura, dove avvengono frequenti movimentazioni e importazioni di lotti di bivalvi a cui
è associata prevalentemente la via di introduzione “transport contaminant” (contaminant on
animals) e, in misura minore, “release in nature”. Le categorie delle vie di introduzione sono
riportate secondo la definizione contenuta nel documento della CBD, 2014 (Pathways of
introduction of invasive species, their prioritization and management). Il numero di aree
selezionate dovrà essere adeguato a rappresentare l’intera sottoregione sulla base della
caratterizzazione delle aree di indagine e dei chilometri di costa (che per ogni sottoregione
corrispondono a: MAD‐IT 2041 km, MWE‐IT 4725 km, MIC‐IT 1509 km).
Per la caratterizzazione delle aree di indagine saranno restituite, per quanto riguarda i porti, le
informazioni relative a intensità del traffico marittimo e rotte ricavate dai dati AIS e per gli impianti
di molluschicoltura le informazioni relative alle importazioni e i movimenti dei lotti di molluschi o,
in assenza di queste, le informazioni relative alle produzioni.
In ciascuna area di indagine verranno effettuati
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Il Programma di Monitoraggio per il rilevamento di specie non indigene (NIS) è finalizzato alla
valutazione del raggiungimento del Buono Stato Ambientale (GES 2.1) e dei traguardi ambientali (T
2.1, T2.2 e T 2.4) stabiliti per il Descrittore 2 dal D.M. 15/2/2019, nonché alla verifica dell’efficacia
delle misure.
Il monitoraggio prevede l’acquisizione di dati di presenza e di abbondanza di specie non
indigene in aree associate ai principali vettori di introduzione, quali traffico marittimo e
acquacoltura. I dati di presenza relativi alle specie non indigene di nuova introduzione saranno
utilizzati ai fini della valutazione del GES e contribuiranno al raggiungimento dei traguardi
ambientali T2.1 e T2.4, mentre i dati di abbondanza consentiranno valutazioni relative alla
invasività delle specie di interesse per lo sviluppo di ulteriori indicatori e per il raggiungimento del
Target T 2.3.
Le aree di indagine, in ciascuna sottoregione, saranno scelte in funzione della presenza delle
attività antropiche che maggiormente favoriscono l’entrata di specie non indigene: 1) le aree
portuali di categoria 2 classe 1, in relazione alla maggiore frequenza di imbarcazioni che effettuano
rotte internazionali a cui sono associate le vie di introduzione riconducibili alla categoria
“transport stowaway” (ship fouling, ballast water, ship hitchhicker); 2) impianti di
molluschicoltura, dove avvengono frequenti movimentazioni e importazioni di lotti di bivalvi a cui
è associata prevalentemente la via di introduzione “transport contaminant” (contaminant on
animals) e, in misura minore, “release in nature”. Le categorie delle vie di introduzione sono
riportate secondo la definizione contenuta nel documento della CBD, 2014 (Pathways of
introduction of invasive species, their prioritization and management). Il numero di aree
selezionate dovrà essere adeguato a rappresentare l’intera sottoregione sulla base della
caratterizzazione delle aree di indagine e dei chilometri di costa (che per ogni sottoregione
corrispondono a: MAD‐IT 2041 km, MWE‐IT 4725 km, MIC‐IT 1509 km).
Per la caratterizzazione delle aree di indagine saranno restituite, per quanto riguarda i porti, le
informazioni relative a intensità del traffico marittimo e rotte ricavate dai dati AIS e per gli impianti
di molluschicoltura le informazioni relative alle importazioni e i movimenti dei lotti di molluschi o,
in assenza di queste, le informazioni relative alle produzioni.
In ciascuna area di indagine verranno effettuati
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Il Programma di Monitoraggio per il rilevamento di specie non indigene (NIS) è finalizzato alla
valutazione del raggiungimento del Buono Stato Ambientale (GES 2.1) e dei traguardi ambientali (T
2.1, T2.2 e T 2.4) stabiliti per il Descrittore 2 dal D.M. 15/2/2019, nonché alla verifica dell’efficacia
delle misure.
Il monitoraggio prevede l’acquisizione di dati di presenza e di abbondanza di specie non
indigene in aree associate ai principali vettori di introduzione, quali traffico marittimo e
acquacoltura. I dati di presenza relativi alle specie non indigene di nuova introduzione saranno
utilizzati ai fini della valutazione del GES e contribuiranno al raggiungimento dei traguardi
ambientali T2.1 e T2.4, mentre i dati di abbondanza consentiranno valutazioni relative alla
invasività delle specie di interesse per lo sviluppo di ulteriori indicatori e per il raggiungimento del
Target T 2.3.
Le aree di indagine, in ciascuna sottoregione, saranno scelte in funzione della presenza delle
attività antropiche che maggiormente favoriscono l’entrata di specie non indigene: 1) le aree
portuali di categoria 2 classe 1, in relazione alla maggiore frequenza di imbarcazioni che effettuano
rotte internazionali a cui sono associate le vie di introduzione riconducibili alla categoria
“transport stowaway” (ship fouling, ballast water, ship hitchhicker); 2) impianti di
molluschicoltura, dove avvengono frequenti movimentazioni e importazioni di lotti di bivalvi a cui
è associata prevalentemente la via di introduzione “transport contaminant” (contaminant on
animals) e, in misura minore, “release in nature”. Le categorie delle vie di introduzione sono
riportate secondo la definizione contenuta nel documento della CBD, 2014 (Pathways of
introduction of invasive species, their prioritization and management). Il numero di aree
selezionate dovrà essere adeguato a rappresentare l’intera sottoregione sulla base della
caratterizzazione delle aree di indagine e dei chilometri di costa (che per ogni sottoregione
corrispondono a: MAD‐IT 2041 km, MWE‐IT 4725 km, MIC‐IT 1509 km).
Per la caratterizzazione delle aree di indagine saranno restituite, per quanto riguarda i porti, le
informazioni relative a intensità del traffico marittimo e rotte ricavate dai dati AIS e per gli impianti
di molluschicoltura le informazioni relative alle importazioni e i movimenti dei lotti di molluschi o,
in assenza di queste, le informazioni relative alle produzioni.
In ciascuna area di indagine verranno effettuati
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Coverage of GES criteria |
Adequate monitoring was in place in 2014 |
Adequate monitoring was in place in 2014 |
Adequate monitoring was in place in 2014 |
Gaps and plans |
T2.1 - Entro il 2020 tutti i porti ed i terminali di categoria 2 classe 1 sono dotati di un sistema di “early warning” per la tempestiva rilevazione della presenza di specie non indigene invasive e la segnalazione di allarme alle autorità competenti. Adequate monitoring will be in place by 2024
T2.2 - Sono implementati i sistemi di tracciabilità di tutte le importazioni, traslocazioni e spostamenti di specie non indigene in impianti di acquacoltura come previsto dal Regolamento 708/2007 e successive modifiche. Adequate monitoring was in place in 2014
T2.3 - Sono attivati sistemi di risposta da parte delle Autorità competenti in seguito a segnalazioni di specie invasive in aree portuali e in zone destinate all’acquacoltura. Adequate monitoring will be in place by 2024
T2.4 - Sono ridotte le lacune conoscitive in merito alle principali vie di introduzione e vettori. Adequate monitoring was in place in 2014
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T2.1 - Entro il 2020 tutti i porti ed i terminali di categoria 2 classe 1 sono dotati di un sistema di “early warning” per la tempestiva rilevazione della presenza di specie non indigene invasive e la segnalazione di allarme alle autorità competenti. Adequate monitoring will be in place by 2024
T2.2 - Sono implementati i sistemi di tracciabilità di tutte le importazioni, traslocazioni e spostamenti di specie non indigene in impianti di acquacoltura come previsto dal Regolamento 708/2007 e successive modifiche. Adequate monitoring was in place in 2014
T2.3 - Sono attivati sistemi di risposta da parte delle Autorità competenti in seguito a segnalazioni di specie invasive in aree portuali e in zone destinate all’acquacoltura. Adequate monitoring will be in place by 2024
T2.4 - Sono ridotte le lacune conoscitive in merito alle principali vie di introduzione e vettori. Adequate monitoring was in place in 2014
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T2.1 - Entro il 2020 tutti i porti ed i terminali di categoria 2 classe 1 sono dotati di un sistema di “early warning” per la tempestiva rilevazione della presenza di specie non indigene invasive e la segnalazione di allarme alle autorità competenti. Adequate monitoring will be in place by 2024
T2.2 - Sono implementati i sistemi di tracciabilità di tutte le importazioni, traslocazioni e spostamenti di specie non indigene in impianti di acquacoltura come previsto dal Regolamento 708/2007 e successive modifiche. Adequate monitoring was in place in 2014
T2.3 - Sono attivati sistemi di risposta da parte delle Autorità competenti in seguito a segnalazioni di specie invasive in aree portuali e in zone destinate all’acquacoltura. Adequate monitoring will be in place by 2024
T2.4 - Sono ridotte le lacune conoscitive in merito alle principali vie di introduzione e vettori. Adequate monitoring was in place in 2014
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Related targets |
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Coverage of targets |
Adequate monitoring will be in place by 2024 |
Adequate monitoring will be in place by 2024 |
Adequate monitoring will be in place by 2024 |
Related measures |
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Coverage of measures |
Adequate monitoring is in place by July 2020 |
Adequate monitoring is in place by July 2020 |
Adequate monitoring is in place by July 2020 |
Related monitoring programmes |
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Programme code |
MAD-IT-D2-01 |
MIC-IT-D2-01 |
MWE-IT-D2-01 |
Programme name |
Monitoraggio per il rilevamento di specie non indigene |
Monitoraggio per il rilevamento di specie non indigene |
Monitoraggio per il rilevamento di specie non indigene |
Update type |
New programme |
New programme |
New programme |
Old programme codes |
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Programme description |
Il programma di monitoraggio per le specie non indigene intende valutare il numero di nuove introduzioni rispetto al ciclo di monitoraggio precedente (2015-2020) in ciascuna sottoregione ai fini della valutazione del raggiungimento del GES. Inoltre, i dati nel loro complesso contribuiscono al raggiungimento dei traguardi ambientali e, per quanto riguarda i dati di abbondanza potranno essere utili per la definizione di nuovi indicatori. In ciascuna sottoregione, le aree di indagine relative ai porti saranno, in linea di massima, le stesse di quelle monitorate nel ciclo precedente (2015-2020) al fine di consentire un confronto tra i diversi cicli di monitoraggio. Per quanto riguarda gli impianti di molluschicoltura, si stima di individuare 2 impianti per sottoregione, selezionati sulla base delle informazioni relative alla frequenza di movimentazione dei lotti e/o alla produzione e in aree sufficientemente distanti da aree portuali per facilitare l’assegnazione delle NIS al vettore.
Il monitoraggio interessa le componenti planctoniche (fitoplancton, mesozooplancton, macrozooplancton) e bentoniche (macrobenthos, epimegabenthos).
Al fine di valutare la variabilità temporale della matrice biotica nelle aree di indagine, i campionamenti per la componente bentonica di fondo mobile saranno condotti semestralmente, in primavera e autunno, mentre quelli per la componente planctonica avranno cadenza bimestrale. Il monitoraggio dei fondi duri, mediante grattaggio sarà semestrale mentre mediante pannelli sarà biannuale.
Data l’importanza di giungere ad una determinazione tassonomica fino al livello specie, si ritiene opportuno poter integrare l’analisi dei campioni basata su metodologie morfologiche tradizionali con strumenti molecolari.
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Il programma di monitoraggio per le specie non indigene intende valutare il numero di nuove introduzioni rispetto al ciclo di monitoraggio precedente (2015-2020) in ciascuna sottoregione ai fini della valutazione del raggiungimento del GES. Inoltre, i dati nel loro complesso contribuiscono al raggiungimento dei traguardi ambientali e, per quanto riguarda i dati di abbondanza potranno essere utili per la definizione di nuovi indicatori. In ciascuna sottoregione, le aree di indagine relative ai porti saranno, in linea di massima, le stesse di quelle monitorate nel ciclo precedente (2015-2020) al fine di consentire un confronto tra i diversi cicli di monitoraggio. Per quanto riguarda gli impianti di molluschicoltura, si stima di individuare 2 impianti per sottoregione, selezionati sulla base delle informazioni relative alla frequenza di movimentazione dei lotti e/o alla produzione e in aree sufficientemente distanti da aree portuali per facilitare l’assegnazione delle NIS al vettore.
Il monitoraggio interessa le componenti planctoniche (fitoplancton, mesozooplancton, macrozooplancton) e bentoniche (macrobenthos, epimegabenthos).
Al fine di valutare la variabilità temporale della matrice biotica nelle aree di indagine, i campionamenti per la componente bentonica di fondo mobile saranno condotti semestralmente, in primavera e autunno, mentre quelli per la componente planctonica avranno cadenza bimestrale. Il monitoraggio dei fondi duri, mediante grattaggio sarà semestrale mentre mediante pannelli sarà biannuale.
Data l’importanza di giungere ad una determinazione tassonomica fino al livello specie, si ritiene opportuno poter integrare l’analisi dei campioni basata su metodologie morfologiche tradizionali con strumenti molecolari.
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Il programma di monitoraggio per le specie non indigene intende valutare il numero di nuove introduzioni rispetto al ciclo di monitoraggio precedente (2015-2020) in ciascuna sottoregione ai fini della valutazione del raggiungimento del GES. Inoltre, i dati nel loro complesso contribuiscono al raggiungimento dei traguardi ambientali e, per quanto riguarda i dati di abbondanza potranno essere utili per la definizione di nuovi indicatori. In ciascuna sottoregione, le aree di indagine relative ai porti saranno, in linea di massima, le stesse di quelle monitorate nel ciclo precedente (2015-2020) al fine di consentire un confronto tra i diversi cicli di monitoraggio. Per quanto riguarda gli impianti di molluschicoltura, si stima di individuare 2 impianti per sottoregione, selezionati sulla base delle informazioni relative alla frequenza di movimentazione dei lotti e/o alla produzione e in aree sufficientemente distanti da aree portuali per facilitare l’assegnazione delle NIS al vettore.
Il monitoraggio interessa le componenti planctoniche (fitoplancton, mesozooplancton, macrozooplancton) e bentoniche (macrobenthos, epimegabenthos).
Al fine di valutare la variabilità temporale della matrice biotica nelle aree di indagine, i campionamenti per la componente bentonica di fondo mobile saranno condotti semestralmente, in primavera e autunno, mentre quelli per la componente planctonica avranno cadenza bimestrale. Il monitoraggio dei fondi duri, mediante grattaggio sarà semestrale mentre mediante pannelli sarà biannuale.
Data l’importanza di giungere ad una determinazione tassonomica fino al livello specie, si ritiene opportuno poter integrare l’analisi dei campioni basata su metodologie morfologiche tradizionali con strumenti molecolari.
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Monitoring purpose |
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Other policies and conventions |
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Regional cooperation - coordinating body |
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Regional cooperation - countries involved |
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Regional cooperation - implementation level |
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Monitoring details |
Il monitoraggio riguarda l’elemento “specie” criterio D2C1
Parametro monitorato: elenco delle specie e abbondanza relativa
Protocollo di monitoraggio:
In ciascuna stazione di campionamento vengono rilevati i dati di temperatura e salinità lungo la colonna d’acqua con l’utilizzo di sonda multiparametrica e il dato di trasparenza dell’acqua con il disco di Secchi. Contestualmente ai campionamenti di benthos viene determinata la granulometria con individuazione delle seguenti 4 classi: ghiaia, sabbia, silt e argilla. Per la determinazione dell’elenco delle specie e della relativa abbondanza verranno effettuati campionamenti specifici per i diversi gruppi tassonomici: il fitoplancton tramite retino e bottiglia
Niskin; il mesozooplancton attraverso pescate verticali tramite un retino con vuoto di maglia pari a 200 μm, a partire da un metro al di sopra del fondale fino alla superficie; il macrozooplancton tramite censimento visivo con osservazioni da bordo o da banchina. Il macrobenthos di substrato duro attraverso grattaggio di superfici e posizionamento di pannelli in alcune aree pilota; il macrobenthos di substrato mobile mediante l’impiego della benna lungo ogni transetto.
L’epimegabenthos vagile attraverso l’utilizzo di nasse, previa autorizzazione da parte della capitaneria di porto.
La determinazione tassonomica deve prioritariamente raggiungere il livello di specie.
Frequenza di campionamento:
- Bimestrale per la componente planctonica
- Semestrale per la componente bentonica di fondo duro rilevata tramite grattaggio e quella di fondo mobile, biannuale per la componente bentonica associata ai pannelli
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Il monitoraggio riguarda l’elemento “specie” criterio D2C1
Parametro monitorato: elenco delle specie e abbondanza relativa
Protocollo di monitoraggio:
In ciascuna stazione di campionamento vengono rilevati i dati di temperatura e salinità lungo la colonna d’acqua con l’utilizzo di sonda multiparametrica e il dato di trasparenza dell’acqua con il disco di Secchi. Contestualmente ai campionamenti di benthos viene determinata la granulometria con individuazione delle seguenti 4 classi: ghiaia, sabbia, silt e argilla. Per la determinazione dell’elenco delle specie e della relativa abbondanza verranno effettuati campionamenti specifici per i diversi gruppi tassonomici: il fitoplancton tramite retino e bottiglia
Niskin; il mesozooplancton attraverso pescate verticali tramite un retino con vuoto di maglia pari a 200 μm, a partire da un metro al di sopra del fondale fino alla superficie; il macrozooplancton tramite censimento visivo con osservazioni da bordo o da banchina. Il macrobenthos di substrato duro attraverso grattaggio di superfici e posizionamento di pannelli in alcune aree pilota; il macrobenthos di substrato mobile mediante l’impiego della benna lungo ogni transetto.
L’epimegabenthos vagile attraverso l’utilizzo di nasse, previa autorizzazione da parte della capitaneria di porto.
La determinazione tassonomica deve prioritariamente raggiungere il livello di specie.
Frequenza di campionamento:
- Bimestrale per la componente planctonica
- Semestrale per la componente bentonica di fondo duro rilevata tramite grattaggio e quella di fondo mobile, biannuale per la componente bentonica associata ai pannelli
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Il monitoraggio riguarda l’elemento “specie” criterio D2C1
Parametro monitorato: elenco delle specie e abbondanza relativa
Protocollo di monitoraggio:
In ciascuna stazione di campionamento vengono rilevati i dati di temperatura e salinità lungo la colonna d’acqua con l’utilizzo di sonda multiparametrica e il dato di trasparenza dell’acqua con il disco di Secchi. Contestualmente ai campionamenti di benthos viene determinata la granulometria con individuazione delle seguenti 4 classi: ghiaia, sabbia, silt e argilla. Per la determinazione dell’elenco delle specie e della relativa abbondanza verranno effettuati campionamenti specifici per i diversi gruppi tassonomici: il fitoplancton tramite retino e bottiglia
Niskin; il mesozooplancton attraverso pescate verticali tramite un retino con vuoto di maglia pari a 200 μm, a partire da un metro al di sopra del fondale fino alla superficie; il macrozooplancton tramite censimento visivo con osservazioni da bordo o da banchina. Il macrobenthos di substrato duro attraverso grattaggio di superfici e posizionamento di pannelli in alcune aree pilota; il macrobenthos di substrato mobile mediante l’impiego della benna lungo ogni transetto.
L’epimegabenthos vagile attraverso l’utilizzo di nasse, previa autorizzazione da parte della capitaneria di porto.
La determinazione tassonomica deve prioritariamente raggiungere il livello di specie.
Frequenza di campionamento:
- Bimestrale per la componente planctonica
- Semestrale per la componente bentonica di fondo duro rilevata tramite grattaggio e quella di fondo mobile, biannuale per la componente bentonica associata ai pannelli
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Features |
Established non-indigenous species
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Established non-indigenous species
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Established non-indigenous species
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Elements |
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GES criteria |
D2C2 |
D2C2 |
D2C2 |
Parameters |
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Parameter Other |
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Spatial scope |
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Marine reporting units |
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Temporal scope (start date - end date) |
2021-2026 |
2021-2026 |
2021-2026 |
Monitoring frequency |
2-monthly |
2-monthly |
2-monthly |
Monitoring type |
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Monitoring method |
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Monitoring method other |
Monitoraggio secondo il protocollo di monitoraggio descritto |
Monitoraggio secondo il protocollo di monitoraggio descritto |
Monitoraggio secondo il protocollo di monitoraggio descritto |
Quality control |
I dati di monitoraggio sono raccolti secondo standard informativi elaborati e condivisi con i soggetti attuatori che definiscono le informazioni da trasmettere in termini di formato (testo, numerico, data,…), valori ammissibili secondo liste predefinite (liste di contaminanti, specie, habitat, etc…), univocità dei codici utilizzati e relazione tra oggetti (stazioni/campioni, area/sito/transetto, etc…). Un primo livello di controllo formale della qualità del dato viene effettuato in automatico sul SIC – Sistema Informativo Centralizzato rispetto alla conformità dei dati forniti rispetto a quanto richiesto dallo standard informativo. Un secondo livello di controllo della qualità si avvale di strumenti di analisi statistica volti ad identificare eventuali valori anomali o fuori scala, rimettendo al giudizio esperto il controllo di qualità complessivo del dato. Nel secondo livello ci si avvale di criteri di valutazione condivisi con i soggetti attuatori.
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I dati di monitoraggio sono raccolti secondo standard informativi elaborati e condivisi con i soggetti attuatori che definiscono le informazioni da trasmettere in termini di formato (testo, numerico, data,…), valori ammissibili secondo liste predefinite (liste di contaminanti, specie, habitat, etc…), univocità dei codici utilizzati e relazione tra oggetti (stazioni/campioni, area/sito/transetto, etc…). Un primo livello di controllo formale della qualità del dato viene effettuato in automatico sul SIC – Sistema Informativo Centralizzato rispetto alla conformità dei dati forniti rispetto a quanto richiesto dallo standard informativo. Un secondo livello di controllo della qualità si avvale di strumenti di analisi statistica volti ad identificare eventuali valori anomali o fuori scala, rimettendo al giudizio esperto il controllo di qualità complessivo del dato. Nel secondo livello ci si avvale di criteri di valutazione condivisi con i soggetti attuatori.
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I dati di monitoraggio sono raccolti secondo standard informativi elaborati e condivisi con i soggetti attuatori che definiscono le informazioni da trasmettere in termini di formato (testo, numerico, data,…), valori ammissibili secondo liste predefinite (liste di contaminanti, specie, habitat, etc…), univocità dei codici utilizzati e relazione tra oggetti (stazioni/campioni, area/sito/transetto, etc…). Un primo livello di controllo formale della qualità del dato viene effettuato in automatico sul SIC – Sistema Informativo Centralizzato rispetto alla conformità dei dati forniti rispetto a quanto richiesto dallo standard informativo. Un secondo livello di controllo della qualità si avvale di strumenti di analisi statistica volti ad identificare eventuali valori anomali o fuori scala, rimettendo al giudizio esperto il controllo di qualità complessivo del dato. Nel secondo livello ci si avvale di criteri di valutazione condivisi con i soggetti attuatori.
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Data management |
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Data access |
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Related indicator/name |
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Contact |
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References |